Onorevoli Colleghi! - Come noto al Corpo nazionale dei vigili del fuoco (CNVVF), con la legge delega n. 252 del 2004 e con i successivi decreti delegati, è stata riconosciuta la natura pubblicistica del rapporto di lavoro dei suoi operatori i quali, per la loro specifica attività, volta a salvaguardare l'incolumità delle persone e l'integrità dei beni, sia pubblici che privati, effettuano interventi di soccorso caratterizzati dal requisito dell'immediatezza ed urgenza della prestazione mettendo spesso a rischio la loro vita.
      Per garantire tale servizio il CNVVF dispone anche di reparti mobili specialistici attrezzati in modo specifico: elicotteristi, motoristi navali, sommozzatori ed esperti in telecomunicazioni.
      I compiti istituzionali che fanno capo a tale Corpo pongono lo stesso in prima

 

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linea non solo negli interventi in caso di alluvioni, smottamenti del terreno, terremoti, disastri ambientali, crolli di edifici con conseguente ricerca di persone tra le macerie e altre calamità pubbliche, ma anche in caso di grandi rischi industriali, di gravi emergenze civili, come quella recente dei rifiuti in Campania, nonché in interventi volti a contrastare gli effetti degli atti terroristici anche non convenzionali ed a salvare vite umane. Abbiamo quindi il dovere di tutelare anche coloro che perdono la vita in azioni di contrasto al terrorismo.
      Il CNVVF interviene con notevole dispendio di risorse economiche, strumentali e umane sia in ogni incendio boschivo (pur essendo di competenza del Corpo forestale dello Stato e delle regioni) sia sul fronte della prevenzione incendi, grazie proprio alla sua componente tecnica, che vede il Corpo impegnato a garantire che le attività produttive e lavorative rispettino tutte le normative di sicurezza vigenti; attività questa che ha portato, nel corso degli anni, ad una notevole riduzione del numero degli eventi.
      Il Corpo, inoltre, garantisce anche il servizio antincendio e di soccorso negli aeroporti civili e militari aperti al traffico civile mediante un consistente impegno di risorse finanziarie, strumentali e umane vincolate al rispetto delle normative dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (ICAO).
      Anche negli interventi inerenti la sicurezza nazionale e la difesa civile il CNVVF è in primo piano poiché svolge, mediante nuclei appositamente istituiti a livello nazionale, un'opera tecnica di contrasto per fronteggiare i rischi derivanti da eventuali atti criminosi non convenzionali (anche di matrice terroristica) compiuti in danno di persone o di beni, con l'uso di armi nucleari, di sostanze batteriologiche, chimiche e radiologiche per le quali sono richieste professionalità tecniche ad alto contenuto specialistico e idonee risorse strumentali.
      Per quanto attiene gli eventi di protezione civile, il CNVVF, ai sensi dell'articolo 11 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, è una delle componenti fondamentali del Servizio nazionale della protezione civile e assicura, nell'ambito delle proprie competenze tecniche, la direzione degli interventi.
      La già grave situazione dell'organico del CNVVF, accentuata dal termine del servizio di leva nel dicembre 2005, è divenuta insostenibile al punto che se non si interviene in tempi brevi i prossimi pensionamenti avranno come conseguenza anche la chiusura di molti distaccamenti dei vigili del fuoco; la legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), infatti, anziché prevedere un adeguato incremento di organico, considerate anche le sempre maggiori competenze e professionalità richieste al CNVVF, ha, di fatto, previsto solo una parziale copertura del turn-over.
      Fino ad oggi il CNVVF ha in parte potuto sopperire alla nota carenza di organico utilizzando personale volontario e precario per poter svolgere i compiti istituzionali, che si protraggono spesso anche oltre il normale orario di servizio; nonostante ciò tale carenza ha portato alla chiusura di alcuni distaccamenti e a formare squadre di soccorso con un numero di componenti inferiore al minimo previsto dai criteri tecnici necessari a garantire la sicurezza degli operatori. Senza considerare, inoltre, le nuove maggiori competenze affidate al Corpo, quali: la demolizione di costruzioni abusive; il presidio di strade e di autostrade durante gli esodi estivi e i periodi di intenso traffico; le sempre maggiori attività di polizia giudiziaria.
      La situazione dell'organico del CNVVF è talmente critica che su tutto il territorio nazionale sono sempre più numerose le sedi distaccate che ogni giorno rimangono chiuse per mancanza di personale con conseguenze piuttosto gravi:

          1) i tempi d'intervento, il cui successo è caratterizzato, come detto, dalla celerità dell'esecuzione, si dilatano talmente da rendere gli interventi stessi spesso inefficaci;

          2) durante gli interventi di soccorso le sedi di servizio rimangono incustodite, con il pericolo di danneggiamenti e furti delle attrezzature.

 

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      L'organico complessivo operante giornalmente su tutto il territorio nazionale nel soccorso (specialisti compresi) è di circa 4.200 unità; in Italia il rapporto tra vigili del fuoco professionisti e cittadini è di circa 1 vigile ogni 2.100 abitanti, quasi la metà rispetto ai maggiori Paesi europei.
      Da recenti dati, estrapolati dalla rivista ufficiale del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno risulta che in due Stati, normalmente presi a modello, Francia e Stati Uniti d'America, il rapporto tra vigili professionisti e cittadini è di 1 vigile ogni 1.100 abitanti, quindi un rapporto quasi doppio rispetto a quello dell'Italia.
      La risposta operativa alle emergenze e alle calamità di protezione civile è oggi messa in discussione dalla grave carenza di organico che non consente di distogliere personale dalle sedi di servizio senza intaccarne pesantemente la capacità operativa. Operatività che i vigili del fuoco oggi possono garantire solo con dei massacranti turni di servizio di 24 ore consecutive, a volte anche di 48 ore.
      Proprio per l'importanza dei compiti istituzionali menzionati, è impensabile credere di poter colmare le vacanze di vigili del fuoco professionisti con personale volontario, peraltro reso operativo con un corso teorico-pratico di sole 120 ore a fronte della formazione di dodici mesi oggi prevista per il personale permanente.
      Con la presente proposta di legge si sottolinea pertanto anche l'esigenza, improcrastinabile, di assumere personale nel CNVVF che non dovrà essere complessivamente inferiore alle 50.000 unità, per poter assicurare un servizio alla cittadinanza efficace ed efficiente, nel rispetto dei parametri e dei livelli di sicurezza degli operatori previsti dalle norme (il cui abbassamento sta fornendo dati allarmanti relativamente agli infortuni sul lavoro e all'aumento delle vittime del dovere di tale Corpo).
      Inoltre, poiché il lavoro del vigile del fuoco è un lavoro usurante e pericoloso, non solo per i rischi evidenti di ustione o respiratori o ancora per stress e disturbi psicologici ma anche per i rischi di infarto (come sostenuto dall'autorevole rivista statunitense «New England Journal of Medicine») che, nel CNVVF, risulta essere più elevato del personale della polizia o per gli operatori di pronto soccorso, è necessario prevedere un idoneo e mirato piano di prevenzione e di controllo psico-fisico periodico degli operatori del Corpo.
      Le ragioni sono molte: sforzo fisico irregolare spesso prolungato anche per oltre 24 ore di seguito, stress termico, equipaggiamento pesante, azioni svolte sempre in situazioni di emergenza, pericolosità delle operazioni espletate, incidenza degli aspetti biologici dovuti all'esposizione a fumi e a sostanze chimiche, nonché una serie di stress psicologici connessi all'attività svolta sempre in condizioni di estrema urgenza e alla consapevolezza degli operatori che vite umane dipendono proprio dalla loro celerità.
      Con la presente proposta di legge, pertanto, si chiede che il lavoro svolto dagli operatori del CNVVF, per i motivi esposti, sia riconosciuto usurante, alla stessa stregua degli appartenenti alle Forze di polizia i quali godono, ai fini pensionistici, di un aumento figurativo di un anno ogni cinque anni di servizio reso.
      Inoltre, anche sul fronte stipendiale e salariale è evidente la sperequazione rispetto agli altri Corpi dello Stato preposti alla sicurezza. Solo per fare un esempio: il personale appartenente alle Forze di polizia percepisce una indennità notturna e festiva di 4,10 euro, i vigili del fuoco appena di 1,03 euro. Con la presente proposta di legge si ritiene sia giunto il momento di prevedere, anche per il personale del CNVVF (già inserito in un autonomo comparto di contrattazione), quanto stabilito per gli altri Corpi dello Stato operanti nel settore della sicurezza, innalzaldo l'indennità notturna e festiva, fissando l'allineamento economico fondamentale e accessorio e riconoscendo loro anche l'indennità di trasferta, di imbarco e di navigazione, oltre al riconoscimento di particolari indennità per i servizi fuori sede.
      I vigili del fuoco infatti partecipano, con apposite squadre operative, alle emergenze

 

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e alle calamità di protezione civile con personale comandato a prestare servizio fuori sede senza preavviso e spesso per diversi giorni consecutivi. Specificità di prestazione che non viene corrisposta ai vigili del fuoco, anzi a tale personale non vengono retribuite neanche le ore necessarie per il trasferimento dalla sede di servizio al luogo d'intervento in calamità o in emergenza distante, a volte, anche diverse centinaia di chilometri.
      Infine, con la presente proposta di legge si chiede che l'implementazione delle risorse previste per le Forze di polizia, necessarie per i rinnovi contrattuali, venga riconosciuta, fermo restando le dovute proporzioni, anche al CNVVF.
      Solo in questo modo si ritiene possibile ridare agli operatori di tale Corpo quel meritato e giusto riconoscimento per l'alto valore dell'attività da essi svolta che contribuisce, al pari delle altre Forze di polizia, a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
      È necessario, inoltre, prevedere, considerate le maggiori competenze e la notevole professionalità richieste al personale del CNVVF, un costante aggiornamento professionale oltre ad un addestramento continuo e ad una formazione specifica che consenta loro di operare in sicurezza e al passo con l'evoluzione tecnologica in continuo mutamento dei nuovi materiali e sostanze utilizzati.
      Analogamente gli strumenti operativi, i mezzi, le attrezzature a loro disposizione per l'espletamento dei compiti devono essere scelti fra quelli tecnologicamente più avanzati.
      In particolare, l'abbigliamento utilizzato dai vigili del fuoco deve essere caratterizzato da elevata sicurezza rapportata alla specificità del lavoro svolto.
      La carenza di personale e i continui tagli alle risorse finanziarie non hanno consentito e non consentono oggi ai vigili del fuoco di essere aggiornati e formati con la regolarità, l'uniformità e l'accuratezza necessarie a evitare loro l'esposizione a maggiori rischi di infortuni sul lavoro e a maggiori rischi di natura giuridico-legale.
      Il CNVVF ha dovuto, nel tempo, superare alcune vicende normative afferenti la qualifica del suo personale: vicende che comunque hanno rafforzato lo spirito di corpo e di appartenenza a uno dei Corpi indispensabili per il nostro Paese per la prontezza della risposta operativa, l'abnegazione e la capacità di intervenire in maniera risolutiva anche nelle peggiori condizioni caratterizzate sempre dall'emergenza.
      Ci si riferisce sia all'abrogazione dell'articolo 8, ad esclusione del primo comma, della legge n. 1570 del 1941, che riconosceva a tale personale la qualifica di «agenti di pubblica sicurezza» (la legge n. 469 del 1961 ha disposto la soppressione dei corpi dei vigili del fuoco), sia alla successiva riconferma di tale qualifica, avvenuta su specifica formulazione del Consiglio di Stato, di cui all'articolo 35, comma 1, lettera d), del decreto legislativo n. 139 del 2006.
      Con la presente proposta di legge pertanto, si intende far sì che il CNVVF venga considerato al pari dei Corpi dello Stato inseriti nel comparto della sicurezza, e questo anche ai fini della tutela giuridico-legale del personale del Corpo oggi diversamente tutelato in quanto considerato alla stregua della generalità dei pubblici dipendenti che non rivestono la qualifica di agenti di pubblica sicurezza.
 

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